A. Tesla | Chicago – Ciao Alessandro,
tra le tante cose inutilizzate della mia casa, che mi guardo bene dal buttare, da qualche mese c’è anche un vecchio computer portatile che, ad ogni modo, possiede un display ancora funzionante.
Quello che mi chiedevo e se fosse possibile smontarlo e trovargli un altro impiego. Come secondo monitor o altro…
Lo zelo del nostro lettore di oggi ci ha veramente entusiasmati.
Per quello che riguarda il monitor di un computer portatile occorre in primis considerare che è gestito direttamente dal chip grafico.
Tradotto in parole più semplici vuol dire che i circuiti utilizzati dalle case produttrici dei notebook sono ridotti all’essenziale con notevoli benefici economici.
Inoltre avrebbe avuto poco senso codificare il segnale video proveniente dal chip grafico in un altro formato standard, prima di essere passato al monitor, per poi essere nuovamente decodificato.
Proprio quest’ultimo punto, però, impedisce un uso del monitor con le normali interfacce video. Siano esse analogiche (VGA) che digitali (HDMI/DVI).
Quindi il monitor estratto dal portatile non riesce a prescindere dall’elettronica di controllo integrata.
Per usarlo in maniera sbarazzina sarebbe necessario acquistare una serie di componenti da assemblare in un secondo momento.
Il prezzo di tali componenti va dagli 80 ai 200 euro.
Diciamo che il gioco non vale la candela.
A questi prezzi, infatti, è possibile acquistare dei monitor LCD di qualità e prestazioni decisamente maggiori di quelli di uno schermo di 5 anni fa (o una data temporale affine).
Diverso sarebbe il caso in cui l’intero notebook fosse funzionante.
Infatti basterebbe agire via software per pilotare lo schermo di un computer portatile.
Il programma in questione è MAXIVISTA.
Si tratta di una utilità che è in grado di replicare le immagini visualizzate sul monitor di un computer da scrivania sul display di un portatile.