A. Tesla | Chicago – Ciao Alessandro,
oggi sono entrato in un negozio di computer e tra le varie proposte, il commerciante mi ha propinato di comprare l’Asus K52N-EX026D dicendomi che è un Notebook FreeDos.
Ma cosa vuol dire?
E’ più pregiato degli altri computer portatili?
FreeDos è una sigla che sta ad indicare un sistema operativo a linea di comando liberamente ridistribuibile.
E’ preinstallato solo su alcuni computer per lasciare all’utente la successiva scelta del sistema operativo da comperare.
Ad essere sintetici il classico pacchetto di un computer portatile freedos offre dei servizi di accesso alle memorie di massa (hard disk) ed una limitata fruizione del memory management.
Chiunque dovesse acquistare un PC siffatto deve sapere che NON TROVERA’ un’interfaccia grafica che lo guiderà nelle sue attività.
A cosa conviene?
Solitamente lo acquistano fasce di clienti che per motivi di lavoro o passione cercano supporto per componenti hardware datati e una maggiore adattabilità a sistemi embedded.
Stiamo parlando di un programma del tutto gratuito, del quale non si pagheranno i diritti d’autore.
Nel caso di Asus, Freedos, viene adoperato come sistema operativo d’avvio dei dischi di supporto tecnico per le schede madri.
In questo modo un utente smaliziato può eseguire un salvataggio dei driver necessari alla rilevazione dei controller Serial Ata.
Si capisce quindi che, nel caso specifico del nostro utente, Freedos è un sistema operativo sottostante che consente il funzionamento di particolari programmi atti al recupero ed alla manutenzione dei dati: SpinRite / SeaTools.
Ma anche altre marche lo sfruttano per motivi analoghi.
Intel, ad esempio, lo usa nei CD utilizzati per l’aggiornamento del firmware delle unità Ssd.
In estrema sintesi:
Comprare un computer FreeDos non è un’alternativa ai più attuali sistemi operativi.
E’ una strategia che le case produttrici attuano per lasciare liberi i propri clienti di scegliere su quale sistema operativo indirizzarsi.