Oggigiorno grazie alla potenza di processori multi-core e ad hardware sempre più performanti, la virtualizzazione è vissuta più frequentemente come una possibile opzione per assecondare le proprie voglie ed esigenze tecnologiche. Eseguire contemporaneamente due sistemi operativi su una stessa macchina può essere molto vantaggioso.
Lo è in primo luogo per gli sviluppatori che devono testare i propri programmi su tutti sistemi operativi. Lo è anche per i tecnici che devono valutare la funzionalità di nuove applicazioni e la loro compatibilità in diversi ambienti operativi. Ma lo è anche per gli utenti più esigenti che possono sfruttare la virtualizzazione per provare nuovi sistemi o per utilizzare dei programmi che non sono compatibili, ad esempio, con il sistema operativo principale del loro computer.
Ma permettetemi anche di illustrarvi i vantaggi economici che un’azienda potrebbe derivare dall’utilizzo della virtualizzazione. Se prima, ad esempio, erano necessarie numerose macchine per svolgere i compiti più disparati, adesso grazie alle macchine virtuali è possibile e ricreare su una sola macchina diversi ambienti per diversi compiti da assolvere.
In questo caso all’imprenditore converrebbe acquistare un server dotato di otto o più core, una dozzina di GB di RAM e hard disk da 1 TB. In questo modo verranno abbattuti non soli costi di manutenzione e di investimento iniziale per i computer da comprare, ma le ripercussioni di questa scelta si noteranno anche nelle bollette dell’Enel notevolmente più basse.
Quando si parla di virtualizzazione bisogna distinguere tra una virtualizzazione su desktop o su server. Per quanto riguarda la prima si tratta di installare, su un sistema operativo già presente sul computer, un’altra applicazione che possa fungere da secondo sistema operativo. In questo caso parleremo di hypervisor hosted o di tipo 2.
In ambito server, invece, i software per la gestione delle macchine virtuali vengono installati direttamente sulla macchina fisica e non su un sistema operativo preinstallato. Sarà come installare tanti sistemi operativi a sé stanti che dialogano senza bisogno di uno o più intermediari. In quest’altro caso parleremo di hypervisor nativo o di tipo 1.
Dopo questa presentazione sulle macchine virtuali e sulla loro utilità, mi sembra d’obbligo presentarvi quelli che sono i migliori programmi in circolazione e vi anticipo già da adesso che son tutti GRATUITI.
1. VMware
Quando si parla di VMware dobbiamo aver ben chiaro un concetto. Stiamo parlando del colosso mondiale della virtualizzazione. Che voi siate dei semplici utenti che vogliono far girare Linux sul proprio Windows o degli utenti più esigenti alla ricerca di un data center più moderno ed avanzato in circolazione, non fa differenza: VMware è il meglio.
Per quello che riguarda l’ambito desktop, il programma che mi sento di consigliarvi è: WMware Player.
WMware Player – al momento in cui scrivo all’edizione 3.0 – è un software di virtualizzazione gratuito e potente. Chiunque sarebbe in grado di utilizzarlo. Grazie all’Easy Install, infatti, è possibile installare i principali sistemi operativi in automatico (unattended). Per creare una nuova macchina virtuale sarà sufficiente selezionare un’immagine ISO o inserire un apposito disco del sistema operativo che si desidera lanciare e attendere che il WMware Player 3.0 rilevi di che sistema operativo si tratti. Vi verrà chiesto, eventualmente, di inserire username e password dell’utente principale e la product Key. A seguito di queste operazioni il sistema operativo verrà installato all’interno della macchina virtuale che simulerà un nuovo ambiente.
In questa nuova edizione del software (3.0) è possibile gestire l’accelerazione 3D all’interno dei sistemi virtualizzati.
Se non si hanno particolari pretese sulla gestione degli snapshot e sulle funzionalità avanzate di registrazione e conseguente riproduzione delle macchine virtuali, WMware Player è il programma che sicuramente fa per voi. E’ gratuito, è potente, vi consente anche il trasferimento di file da, e verso, una macchina virtuale con un semplice drag and drop e gestisce anche la stampa diretta dei documenti da qualsiasi ambiente replicato. Vai a VMware >>
In ambito server la mia scelta ricade su ESXi 4.0.
ESXi 4.0 è un programma hypervisor di tipo 1. E’ gratuito, potente e compatibile con moltissimi sistemi. L’installazione è abbastanza accessibile. Per installare ESXi Server occorre scegliere il disco rigido sul quale installare la macchina virtuale, inserire il file e riavviare.
L’installazione di ESXi cancella del tutto i dati presenti sul disco nel quale si impianta il programma di virtualizzazione. Non è supportato alcun tipo di boot manager – un programma installato in un personal computer, che si avvia automaticamente all’accensione della macchina e permette di scegliere quale sistema operativo avviare.
Oso dire che gli unici problemi si presentano qualora nascessero delle incompatibilità dovute ad Hardware non supportati. Molti utenti compiono l’errore di installare ESXi 4.0 su Desktop quando il programma funziona solo su macchine server.
Molte schede di rete e controller Ide/Sata presenti sui sistemi desktop NON SONO SUPPORTATI. Si andrà facilmente in contro a messaggi d’errore.
Per ogni approfondimento vi linko direttamente un file .pdf: Guida compatibilità macchine virtuali.
Ad ogni modo per verificare se ESXi lavora perfettamente con il proprio sistema, si può provare a masterizzarne l’immagine Iso e provare ad archiviare l’installazione.
Anche se non si tratta di una fonte ufficiale, ma solamente di alcune testimonianze di sedicenti utenti, vi indirizzo verso la seguente pagina. Vai a VMware >>
2. Sun Microsystems – VirtualBox 3.0.10
VirtualBox 3.0.10 è un programma di virtualizzazione che considero complessivamente un pelino inferiore a WMware Player. VirtualBox permette di sfruttare quelle schede video che eseguono programmi Direct3D. Poiché i driver dell’accelerazione 3D sostituiscono alcuni file del sistema, devono essere installati quando Windows è in modalità provvisoria.
Sotto certi aspetti, ad ogni modo, VirtualBox può sembrare anche superiore a WMware Player. E’ il caso, ad esempio, della creazione di snapshot multipli o della gestione di integrazione dei programmi e della barra delle applicazioni del sistema operativo ospite con quello del sistema principale.
Un neo abbastanza vistoso è l’assenza di una modalità di installazione automatica del sistema operativo all’interno delle macchine virtuali che ne garantirebbe un utilizzo molto più semplice.
VirtualBox supporta un gran numero di sistemi operativi, sia come host che guest. Vai a VirtualBox >>
Conoscete altri programmi per la virtualizzazione? Funzionano alla grande? Attendo vostri commenti.