Non è certo una novità. L’idea di ritagliare degli spazi cuscinetto che possano essere utilizzati per preservare la salute di un computer è vecchia. Le partizioni vengono spesso usate anche per questo.
Ma perché, se lo si può fare, non utilizzare due hard disk separati su cui far girare distintamente il sistema operativo in uno e stoccare tutti i dati in entrata ed uscita nell’altro?
Le prestazioni del PC sicuramente ne risentiranno a lungo e breve termine.
Adottando questa strategia, non solo riduciamo la frammentazione del disco causata dal continuo salvataggio e successiva cancellazione di file, ma anche dedichiamo l’intera banda di trasferimento dati di una unità di massa ad uso e consumo ESCLUSIVO di Windows. Nessun accesso da contendere con altre applicazioni attive.
Inoltre il calo di prestazioni che si accusa quando si comincia ad utilizzare più Ram di quella disponibile, in questo modo viene prevenuto ed arginato.
Per rendere ancora più illuminata la decisione di adottare due diversi dischi fissi, si potrebbe utilizzare, come supporto di massa sul quale far girare Windows, un Hard disk con velocità di rotazione dei piattelli magnetici di 10.000rpm. Dischi del genere sono i Raptor e VelociRaptor di Western Digital, supporti con una velocità di trasferimento dati molto alta.
Un’alternativa potrebbero essere le schede di memoria allo stato solido (Ssd), ma il loro prezzo è nettamente superiore a quello di un Hard disk.