Un buon alimentatore è fondamentale per il corretto funzionamento di un computer. Ma occorre sceglierlo con criterio. Una scelta azzeccata, infatti, potrebbe farvi risparmiare anche diverse decine di euro all’anno. In questo modo un alimentatore di fascia medio alta ammortizzerebbe il suo costo in due anni.
Ultimamente si parla tanto di ambiente ed ecologia. C’è una spinta verde un pò in tutte le aziende che tentano di realizzare profitti senza stuprare l’ambiente dal quale traggono le stesse risorse per operare e vivere.
Dopo aver raggiunto potenze massime di circa 1.000 Watt, il mondo degli alimentatori ha subito una serie di trasformazioni mirate al miglioramento dell’efficienza di tali componenti.
In fondo valori così alti sono situazioni che si discostano notevolmente da quella che è la media. Infatti per alimentare efficacemente un computer di fascia media sono più che sufficienti 200/220 watt. In caso di computer con alte capacità di calcolo ed elaborazioni grafiche tridimensionali, si può arrivare ad un consumo di circa 400 Watt.
Scegliere il giusto alimentatore da adottare all’interno della propria configurazione è molto importante. Se è possibile cercate di evitare gli sprechi.
Credetemi se vi dico che ogni punto percentuale d’efficienza guadagnato si trasformerà in un reale risparmio energetico che verificherete sulla vostra bolletta energetica.
Per ricercare la massima efficienza bisogna agire in questo modo.
Visto che gli alimentatori devono convertire i 220 volt a corrente alternata prelevati dalla rete elettrica domestica in tensioni continue a 12,5, 5 e 3,3, non mantengono un rendimento energetico piatto in base al carico alimentato.
L’efficienza è rappresentata graficamente da una curva convessa con un massimo nell’intorno della metà del carico. Cala leggermente procedendo verso il minimo e (più velocemente) verso l’estremo superiore.
Così accade che volendo alimentare un carico da 300 Watt la scelta ideale, per ottenere la massima efficienza possibile dall’alimentatore, è quella di puntare su un 600 watt.
L’importanza di tale scelta si trasforma in un mero esercizio matematico. Un modello d’alimentatore da 600 Watt al 50% della propria potenza (metà per poter alimentare efficacemente un carico da 300 Watt) ha solitamente un’efficienza dell’85% circa, mentre un alimentatore di 350 Watt che opera al 90/95% delle proprie possibilità ha un’efficienza del 70%. Quindi il carico riceverebbe sempre 300 watt, ma l’alimentatore che ha una minore efficienza ne preleva di più dalla rete elettrica perché gli altri li dissipa sotto altre forme di energia. Prima su tutte il calore.
Quanti Watt consuma veramente il vostro computer?
Stimare i consumi elettrici di un computer può rivelarsi un’impresa veramente difficile per la maggior parte degli utenti. In ogni modo, mi sento di consigliarvi un bel sito in grado di aiutarvi a valutare le richieste energetiche del vostro sistema e quindi l’alimentazione più adatta in termini d’efficienza e risparmio energetico ed economico. Il sito in questione è eXtreme Outer Vision. Nella pagina che ho lincato potrete selezionare una o più voci.
Così facendo configurerete un sistema dotato di qualunque componente. Il risultato finale sarà una stima complessiva veramente molto accurata sulla richiesta energetica e quindi sul consumo della configurazione che avete scelto.
In alternativa comprate un Wattmetro ed effettuate delle misurazioni di persona. Naturalmente per mettere in moto il computer vi serve comunque un alimentatore. Se ne avete uno o più con i quali effettuare delle prove, bene. Altrimenti affidatevi al sito che vi ho consigliato.
Come scegliere l’alimentatore più efficiente e della giusta potenza?
Se una regola c’è, è quella di utilizzare per un determinato sistema un alimentatore di potenza doppia a quella richiesta dal carico (computer). I migliori risultati sul risparmio si otterranno quando il PC sarà sottoposto al massimo carico di lavoro. Ricordate la curva convessa e di come l’efficienza si discosti dal valore centrale man mano che si procede verso sinistra e più velocemente verso destra.
Un solo punto percentuale di efficienza guadagnato si traduce economicamente in circa 4 euro l’anno di risparmio sulla bolletta energetica, per un computer che resta acceso otto ore di cui 6 in idle e solo due a pieno carico.
Se invece l’efficienza è di 10 o 20 volte migliore, in poco tempo si ammortizza il totale costo del nuovo alimentatore.
Considerate che un modello attuale presenta ben 10 punti di guadagno percentuale su un modello di alimentatore vecchio di 2 o 3 anni. Fate voi i calcoli.
Capirete bene che spendere 80 euro per un alimentatore non è un capriccio, ma un investimento che alleggerirà la vostra bolletta di quel tanto che sarà come se, a rate, il vostro computer si pagasse da solo. Non è fantastico?
Naturalmente il problema che voi vi starete ponendo è quello di come valutare l’efficienza di un alimentatore.
Questo lavoro è svolto da tempo con serietà da una società che è slegata dai produttori di alimentatori. Nessun conflitto di interessi. La società è seria, i suoi giudizi sono imparziali e altamente attendibili.
Il nome di questa società è “80 Plus” e rilascia delle certificazioni di qualità di vario genere in base ai riscontri tecnici misurati grazie ad una serie di test e contro-test.
Vengono fatte tre diverse misurazioni d’efficienza a carichi diversi. Il primo al 20%, il secondo al 50% ed il terzo al 100% della potenza degli alimentatori.
In seguito i risultati raccolti vengono divisi in 4 categorie che sarebbe meglio chiamare certificazioni. Quella base (intorno all’80%), quella in bronzo (dall’82 all’85%), quella in argento (dall’85 all’88%) e la oro (dall’87 al 90%).
Ultimamente per gli alimentatori ridondanti da server è stata aggiunta la categoria 80 Plus Platinum con valori percentuali superiori al 90%.
Quindi in caso di acquisto, state attenti alla certificazione presente e controllate quale di questi marchi ci sia. Se non fosse presente nessun marchio, una bella ricerca su internet sulla marca e modello dell’alimentatore è un obbligo. In questa pagina trovate tutti i modelli delle case produttrici presi in esame. Aspettate che la pagina si carichi completamente e che vi compaia la tabella. Cercate l’alimentatore di vostro interesse. Ricordatevi che in Italia si usa una alimentazione a 220/230 V.
Il numero degli alimentatori certificati è in costante ascesa. In un solo anno è passato da circa 1000 esemplari a più di 2000. Per capire un pò i numeri del successo e della credibilità ed autorità raggiunta dalla società, solo nelle ultime due settimane di febbraio sono stati certificati 18 alimentatori Standard, 5 Bronze, 6 Silver e 8 Gold.