In questo articolo verrà eseguita una disamina sulla situazione attuale della banda larga e le principali offerte consumer dei 4 maggiori operatori presenti sul mercato italiano che potete trovare riassunte in questo articolo: ADSL Casa: le Principali Offerte Consumer dei 4 maggiori Operatori presenti sul mercato italiano.
Between è un’azienda (nata nel 1998) che offre servizi specialistici di consulenza strategica e tecnologica sull’ICT, con la condivisione del Comitato Esecutivo per la Larga Banda, istituito dal Ministro delle Comunicazioni e dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. Questa azienda negli ultimi anni ha promosso l’“Osservatorio Banda Larga” per realizzare un monitoraggio continuo della disponibilità di infrastrutture e servizi a banda larga nelle varie zone del paese, dei processi di adozione e dei modelli di sviluppo locali.
Seguendo da vicino l’evolversi della situazioni, l’Osservatorio Banda Larga ha rilevato che nel 2009 il mercato italiano è cresciuto di circa un milione d’accessi. Ad oggi sono attive circa 12,4 milioni di linee. Ma il dato più sorprendente è che circa un accesso su tre è di tipo mobile. Probabilmente le pubblicizzate chiavette hanno conquistato la tanto fidelizzata utenza casalinga.
82 aziende su 100, che superano i tre addetti, dispongono di connessioni ad Internet veloce. Così come il 43% delle famiglie italiane.
La richiesta di Internet sembra essere forte. Peccato che ancora nel 2010 stiamo qui a parlare di digital divide. E che dire di quei chilometri e chilometri di rete congestionata sotto l’ombra oscura del vecchio e monopolista dopino di rame?
La condizione non è idilliaca, ma ci sono tutti i presupposti per fare le cose per bene.
LA SITUAZIONE ATTUALE PORTA IL NOME “ADSL” – La stragrande maggioranza degli italiani ha stipulato un contratto vincolante per un anno (con rinnovo tacito) per una ADSL. Questo tipo di connessione ad internet sfrutta proprio le centrali telefoniche dell’ex-monopolista Telecom Italia equipaggiate con il famosissimo doppino in rame. Dal punto di vista infrastrutturale questa è parsa la soluzione più rapida e meno costosa. Ma sono veramente gli utenti a beneficiarne?
Se andiamo ad analizzare la copertura lorda della ADSL, che permette di raggiungere la soglia degli 8Mbps, siamo solo al 60% della popolazione. Gli accessi in fibra ottica sono il 2,7% e sono soltanto nelle principali città italiane.
Ma il dato più sconfortante (ed io ne so qualcosa visto che in maniera assurda dopo 2 anni di ADSL a 2 Mbps sono passato a meno di 1 – tutto è successo dopo la mia lecita richiesta di aggiornamento della banda a 7) è che le effettive velocità di connessione degli italiani (che hanno aderito ad un test dell’Osservatorio Banda Larga che prevedeva di scaricare un programma) è di circa 3,9 megabit al secondo. Siamo a meno della metà della rispettiva velocità massima pubblicizzata dai provider. Ed il bello è che solo il 70% della popolazione gode dei minimi valori strategici (2Mbps) dichiarati dal governo. E’ sconfortante essere in quel 30%, ma c’è di peggio al mondo. Peccato che paghi tanto quanto uno che naviga a 7 Mbps.
Forse il dire FINO A è un pò ingannevole, se poi a gioire di una velocità elevata è una percentuale bassa di italiani.
IL FUTURO – Il futuro chiede sempre maggiore banda. Un rapporto stilato dall’Agcom prevedeva che le esigenze di banda sarebbero passate dagli attuali 3-8 megabit al secondo ai 50 Mbps entro il 2011. Se pensiamo all’aumento vertiginoso dei contenuti multimediali presenti in rete, anche ad alta definizione. O se pensiamo al Web 2.0 che si va sviluppando sempre di più, la necessità di una maggiore banda diventa lapalissiana. Si dovranno per forza di cose fare degli investimenti nelle infrastrutture.
Purtroppo in Italia la situazione è fortemente influenzata dai piani aziendali dell’ex-monopolista Telecom. La dipendenza dalla sua struttura in rame è praticamente totale. Le fibre ottiche attive sono meno di 300.000 e l’Adsl2+ (con banda nominale superiore agli 8 Bbps) è osteggiata da problemi di congestione ed interferenze sulla rete. Logicamente gli investimenti per una ristrutturazione della rete sono elevati e Telecom non potrà mai caricarseli da sola. D’altro canto non vorrebbe neppure perdere la propria posizione dominante sul mercato e questo, alla lunga, potrebbe penalizzare tanto gli utenti ed il libero mercato.
Probabilmente è immaginabile un programma di forti sussidi pubblici alle aziende (e quindi tutte e non solo telecom). L’unica alternativa plausibile potrebbe essere un ritorno al monopolio statale che poi deleghi ad una società o più società di gestire la rete statale mettendola a disposizione di tutti gli operatori telefonici. Si parla di investimenti per circa 1.000/2.000 milioni di euro. Investimenti che oggi come oggi non credo siano possibili. Speriamo solo che qualsiasi sia la decisione del governo, non siano i cittadini a doverla piangere. Il mercato libero è e deve restare la priorità di un paese democratico che mira a crescere.
LE POSSIBILI ALTERNATIVE ALLA ADSL TRADIZIONALE – Il modo più accreditato per poter sconfiggere il digital-divide è quello di lasciare stare il cavo e puntare su delle tecnologie senza fili. Le ipotesi più concrete riguardano le connessioni satellitari (che però incontrano un ostacolo nel cattivo tempo), le HiperLan ed il WiMax.
- Connessioni satellitari
Sembra l’ideale per chi vuole sganciarsi da qualsiasi struttura terrestre. Basta comprare una parabola che punti verso il cielo per ottenere una accesso ad Internet in qualsiasi postazione. Attualmente sono presenti sul mercato delle offerte di connessione satellitare bidirezionale. La parabola viene abbinata ad un feed capace sia di ricevere il segnale che di inviarlo. Ma ciò che taglia le ali a questa soluzione è il costo eccessivo della banda che resta limitata ad un certo tetto massimo. Alcune aziende che propongono abbonamenti di traffico satellitare sono Open Sky e SkyDSL. - HiperLan
Si tratta di una tecnologia simile a quella del Wireless infatti richiede dei ponti radio a terra. Vengono sfruttate delle frequenze non licenziate e questo sgrava l’azienda da eventuali gare d’appalto. Purtroppo anche questa tecnologia presenta un problema. E’ necessario (per aumentare il segnale) piazzare un dispositivo sul proprio tetto o sul proprio balcone e lenire (in tal modo) la scarsa visibilità tra Cpe (apparato installato presso l’utente) ed i ponti radio. Aziende che offrono servizi di HiperLan sono la AdslMega, la NordExt e la NGI. - WiMax
E’ la tecnologia tanto discussa ed attesa in questi ultimi anni. Consente un accesso ad Internet in Wi-Fi. Sembra essere la soluzione più accreditata ad abbattere una volta per tutte il Digital-Divide. Dal punto di vista del consumatore, le differenze con l’HiperLan sono minime. Praticamente vengono sfruttate delle frequenze licenziate e gli operatori devono prima aver vinto delle gare d’appalto. Le aziende in voga in Italia sono Aria, Comeser, Freemax e Mandarin. - Rete cellulare 3G
Nonostante i costi notevolmente maggiori, il traffico dati mobile è cresciuto veramente tanto negli ultimi tempi. Probabilmente in futuro dovremo aspettarci tariffe più economiche e velocità sempre maggiori. Credo che già conosciate tutti i provider mobili e potete consultare le loro offerte direttamente sui siti proprietari. Forse scriverò qualcosa più in là.
Concludo questo articolo rimandandovi alla lettura di quelle che sono le offerte più popolari del momento, per quanto riguarda la connessione ad Internet, in questa pagina: ADSL Casa: le Principali Offerte Consumer dei 4 maggiori Operatori presenti sul mercato italiano.