Quando si cerca di aggiornare il Bios, ma la procedura fallisce, accade che il computer o il notebook diventi inutilizzabile. Il Bios è infatti di fondamentale importanza perchè tutte le componenti collegate alla scheda madre possano lavorare sinergicamente.
Un classico esempio è quello di un utente che ha provato ad aggiornare personalmente il Bios del proprio notebook, ma senza successo. Dopo il fallito tentativo, all’accensione del sistema, la fase di Boot si ripeteva all’infinito senza che il sistema operativo venisse mai caricato.
In questi casi non bisogna disperare troppo. Per fortuna ormai in quasi tutte le case ci sono, se non due computer, almeno una postazione fissa per la famiglia e poi qualche netbook tramite il quale cercare informazioni su Internet o scaricare programmi e driver importanti, per risolvere personalmente il problema che affligge il vostro amato PC.
Ormai la stragrande maggioranza delle schede madri in commercio offrono un sistema di protezione proprio nel caso in cui la procedura d’aggiornamento del Bios dovesse fallire o interrompersi bruscamente per i più svariati motivi.
Solo per farvi un esempio concreto, Gigabyte integra ben due unità di flash Eprom il cui contenuto è aggiornato alternativamente. Una volta tocca ad una unità. La volta successiva all’altra.
Così, in eventuali circostanze disgraziate, sarà sempre possibile utilizzare il computer. Magari per ritentare l’aggiornamento del Bios.
Poi c’è chi ha preferito installare due Bios distinti e separati su una stessa unità flash Eprom. Uno è standard, l’altro in versione ridotta. Capace di eseguire soltanto poche operazioni tra le quali quella che prevede il recupero di un eventuale Bios corrotto tramite riscrittura. Questo mini-Bios è conosciuto con il nome di BootBlock e, il più delle volte, è in grado di gestire soltanto una porta Usb per leggere una chiavetta Pen drive o l’unità floppy disk.
Quindi il fatto che il computer o il notebook si avvii, ma senza leggere l’unità di memoria di massa principale, vuol dire che il Bios principale è fuori uso ed il sistema sta utilizzando quello di riserva che dovrebbe chiaramente invitarvi ad inserire un floppino nell’unità A, che contenga le informazioni necessarie per riscrivere correttamente sulla flash Eprom in modo da ripristinare correttamente il Bios. Queste informazioni dovreste poterle trovare direttamente sul sito della casa produttrice della scheda madre adottata dal vostro sistema (esempio pratico scheda madre “giga-byte”, cerco la configurazione del mio sistema e poi scarico il Bios da ripristinare mettendolo su un floppy).
Molti utenti potranno trovare complicata questa operazione e quindi probabilmente si rivolgeranno all’assistenza che dovrebbe chiedervi di spedire (o portare personalmente) la sola flash Eprom da riprogrammare. Nel caso in cui l’unità in questione sia saldata al circuito stampato, allora è necessario spedire l’intero PC o notebook. Quando lasciate in consegna il computer assicuratevi di specificare la scheda madre utilizzata e il conseguente Bios da utilizzare. Questo potrebbe farvi storcere il naso perchè dovrebbe essere la stessa assistenza a pensare tutto, ma non sono rari i casi in cui la versione del Bios caricata sulla memoria sia incompatibile con la configurazione del sistema e quindi il computer risulta praticamente inutilizzabile (per intenderci lo schermo rimane nero e non si avvia il boot) dopo l’intervento di una assistenza negligente.