Una notizia che farà piacere ai nostri amici è l’entrata, da parte di Axis (società svedese), nel mercato delle telecamere termiche. E lo fa con due modelli dotati di tutte quelle funzioni “tipiche” dei dispositivi IP.
Se vi state domandando come, i modelli Axis Q1910 e Q1910-E, possano funzionare al buio più totale, la risposta è la seguente: utilizzando telecamere termiche.
Le telecamere termiche sono dei dispositivi capaci di rilevare il calore di un oggetto e soggetto per poi tradurlo in immagini. Sicuramente ne avrete vista qualcuna in azione in un film o qualche serial poliziesco.
Fino all’arrivo di Axis gli impianti termo-sensibili avevano dei prezzi proibitivi. A tutt’oggi il mercato è molto verticale. In questo panorama d’élite andiamo a presentare i modelli Q1910 e Q1910-E.
Il primo è il modello base ed è offerto ad un prezzo di 2.674,90€ . La versione Q1910-E, invece, è dotata anche di cabiner per poterla utilizzare come telecamera esterna ed ha un prezzo di 3.118,80€.
Grazie a questi gioiellini il buio non sarà più un problema. Inoltre un eventuale ladro non potrà ingannare l’occhio umano nascondendosi dietro un muro o una macchina o un pilastro e via discorrendo. Soprattutto la notte, quando le temperature sono più basse, i 37 gradi del corpo umano vengono distintamente rintracciati e ben definiti in una sagoma che vi avvisa dell’arrivo di un lestofante.
Dal punto di vista tecnologico una telecamera termica è uguale a qualsiasi altro sistema di sorveglianza. L’unica grande differenza sta nel sensore che è montato dietro il corpo ottico.
Al posto dei tradizionali Cmos e Ccd viene messo un sensore termografico che fonda il suo funzionamento sul principio del bolometro.
Praticamente ogni corpo emette delle radiazione che il nostro occhio percepisce e trasforma in immagini. Come essere umani, ad ogni modo, abbiamo delle limitazioni. E seppur un corpo umano emetta altre forme di energia, noi non siamo in grado di percepirle.
In particolare il sensore termografico percepisce le radiazioni infrarosse che operano tra i 3 ed 8 micrometri. Ciò da una mano incredibile dal punto di vista della risoluzione perchè le lunghezze d’onda ridotte consentono un contrasto maggiore. Purtroppo sono molto sensibili al caldo. Soprattutto quello prodotto dal sensore stesso. Ecco quindi che, per evitare qualsiasi forma di rumore di fondo, si tende a tenere la temperatura del sensore costantemente a -170 gradi centigradi, attraverso degli appositi dispositivi criogenici che fanno lievitare il prezzo e l’ingombro dei bolometri.
All’interno del bolometro è presente una matrice di pixel. Ciò che accade è che ogni pixel del sensore è costituito da uno strato di materiale sensibile alle radiazioni infrarosse incidenti. Quando varia l’intensità della radiazione incidente sul pannello, varia anche la resistenza che il materiale oppone. Questa resistenza viene letta attraverso dei contatti elettrici e interpretata nell’immagine termica finale, grazie ad un apposito sistema di elaborazione.
Purtroppo la risoluzione di tali aggeggi è sensibilmente inferiore alle tradizionali videocamere. La Axis Q1910 è capace di una risoluzione di 160 x 128 pixel. Tramite interpolazione questa risoluzione può diventare una 720 x 576. Ma tutto ciò resta un limite. In questo modo l’identificazione di un soggetto è praticamente poco chiara e nitida. In altre parole difficilmente potrete riconoscere il volto del malintenzionato. Con i mezzi tradizionali, invece, ciò avverrebbe (sempre che il gaglioffo non indossi un passamontagna).
Per quello che riguarda il tempo di cattura, siamo intorno agli 8 frame al secondo. Per possedere telecamere termosensibili con frame rate superiore ai 9 fps occorre un’autorizzazione militare. Una videocamera ottica media riesce a catturare 30 fps.
Questi limiti però si traducono in una capacità di funzionamento straordinaria in condizioni avverse. Condizioni con le quali una videocamera a sensore ottico sarebbe inutile.
La portata dichiarata della telecamera Axis è di 200 metri. E’ comunque realmente utile fino a circa 150 metri. Questo è un punto tutto a favore delle telecamere termiche. Infatti la portata tipica di una telecamera ottica non supera i 100 metri scarsi.
L’unità ottica delle videocamere termosensibili è costituita da germanio. Il motivo è molto semplice. Il vetro blocca le radiazioni infrarosse e rende particolarmente ostica la rilevazione di immagini.
Il mio suggerimento, ed anche quello dei produttori di tali dispositivi, è quello di utilizzare i sensori termografici come strumenti di complemento. Ad esempio, grazie ad una installazione mista, si può fare in modo che le unità a rilevamento termico possano sorvegliare un determinato perimetro e, in caso d’allarme, comandare l’attivazione di fari e telecamere ottiche a maggiore risoluzione. Per ulteriori approfondimenti vi linco questa pagina in pdf ed il sito ufficiale.
PRO
Vede anche al buio più totale
Costo molto contenuto
Portata superiore ai 150 metri
CONTRO
Bassi frame rate e risoluzione