Tutte le periferiche che lavorano con le immagini sono dotate di un profilo ICC, creato appositamente dal produttore, per descrivere le caratteristiche colorimetriche del prodotto commercializzato.
Questo profilo ad ogni modo è sempre generico e non tiene conto delle singole circostanze d’impiego dell’oggetto. Solitamente questi profili si possono ritenere affidabili e di buona risoluzione quando si rifanno a periferiche che non sono soggette a variazione nel corso del tempo e del processo produttivo stesso.
Alle volte, però, si rende proprio necessaria una calibrazione. Per creare un profilo personalizzato a seconda della stampante, del monitor in uso e della carta utilizzata (soprattutto se di un produttore terzo rispetto alla stampante), è necessario utilizzare un colorimetro o uno spettrofotometro.
Sul mercato ne sono presenti di diverse soluzioni, I più economici sono i colorimetri Huey, HueyPro e EyeOne LT di X-Rite. Sono ideali per creare dei profili solo monitor. Poi si possono comprare anche dei costosi spettrofotometri per creare un profilo che contempli tutte le periferiche di imaging.
Le tappe per creare un profilo sono standard. Prima il programma richiede all’utente delle specifiche di calibrazione, poi misura i parametri del monitor e lo calibra sui valori richiesti. In seguito il display viene caratterizzato misurandone la risposta colorimetrica a una serie di patch di colori.
La caratterizzazione altro non è che la descrizione della corrispondenza tra le coordinate colorimetriche della periferica (RGB per il monitor e CMYK per la stampante) e le coordinate assolute e indipendenti che le rappresentano e che vengono definite nel modello CIE XYZ, Yxy o Lab il quale descrive lo spettro visivo umano.
In questo, la tabella completa delle corrispondenze ci dice quale sia l’esatto colore XYZ che l’apparecchio genera quando gli si invia una terna di valori RGB o una quaterna CMYK di valori per la stampante. Ma nel senso opposto ci dice anche quali valori RGB o CMYK debbano essere trasmessi per produrre un determinato colore XYZ. In questo modo avviene una calibrazione precisa e fedele.
La cosa più sorprendente è che alcuni colorimetri/spettrofotometri riescono a misurare la luce ambientale che influenza il nostro modo di percepire un colore.
Alla fine tutte le informazioni raccolte vengono elaborate dal programma e registrate all’interno di un profilo della periferica. Questo profilo viene caricato automaticamente ad ogni avvio del sistema operativo ed utilizzato come imprinting di riferimento.
Uno spettrofotometro può costare anche 500 euro