L’errore più comune, di chi si avvicina da poco al mondo dei computer, è quello di credere che il quantitativo di RAM dedicato ad una scheda grafica sia di fondamentale importanza per le sue prestazioni.
In realtà oggi come oggi la memoria RAM è uno dei fattori meno influenti.
I parametri principali per la valutazione delle prestazioni di una scheda grafica sono il numero di shader processor (AMD) o Cuda Core (Nvidia), la loro frequenza operativa e (soprattutto) la combinazione dei due fattori.
Ma andiamo a fare degli esempi concreti.
Nelle schede grafiche top di gamma AMD si contano fino a 1.600 shader processor che lavorano a 700 mHz. Nelle schede Nvidia il numero arriva al massimo a 480, però le frequenze operative sono nettamente superiori. Stiamo parlando di valori nell’ordine di 1.400 Mhz.
In tutto questo a cosa serve la RAM?
La RAM è necessaria per mantenere a portata del processore grafico le informazioni utili a caricare di volta in volta la scena. E lo spazio necessario al sistema dipende dalla risoluzione scelta dall’utente durante un gioco, etc…
Schede grafiche di fascia alta possono operare senza impacci anche a risoluzioni di 1920 x 1200. E per farlo necessitano solo 1 GB di memoria.
Per schede di fascia più bassa il discorso cambia. Cambia nel senso che la risoluzione tracciata sopra sarebbe inarrivabile. Opereranno sicuramente a valori inferiori. E per loro avere a disposizione 512 MB di RAM o 2 Gb è ininfluente.
Quello che accade è che i produttori giocano sull’effetto “dimensioni” per vendere schede grafiche di basso livello e “togliersele dai piedi” grazie all’accostamento sbilanciato di RAM.
Schede grafiche da 50/70 euro con 2 GB di RAM restano lente. Tanto quanto lo sarebbero con 512 MB di memoria o 256 MB. Qualità e quantità sono due cose distinte e separate!