Chi sa quante volte ve lo sarete domandato. Me lo son chiesto pure io da piccino.
Perchè i tasti della tastiera sono impostati secondo un ordine prefissato? Perchè le consonanti e le vocali non sono messe in ordine alfabetico così da essere rintracciate prima?
La verità è che la tastiera QWERTY, così come la conosciamo noi, ci può sembrare poco efficiente, ma ha una sua ragione d’essere.
Sebbene la disposizione dei tasti non sia stata voluta per migliorarne la capacità di scrittura, la sequenzialità dei primi sei caratteri della tastiera (così come tutti gli altri) nasce da complicazioni di tipo meccanico.
Dobbiamo fare uno sforzo di memoria e se ce lo consentite anche di immaginazione.
Infatti le prime tastiere non erano destinate ai personal computer ma alle tanto sonore macchine da scrivere meccaniche.
In questi aggeggi era di fondamentale importanza trovare una disposizione dei tasti che garantisse alle lettere più utilizzate in sequenza di essere distanti tra di loro. Abbastanza da non ostruirsi durante la battitura.
Provate ad immaginare un quadratino con in rilievo una lettera attaccato ad un’asta. Visualizzate un dito che batte su un tasto e questo bastoncino che si solleva fino a battere sulla carta.
Riuscite a vedere i due tamburi metallici che si inceppano se la frequenza della battitura è talmente elevata da richiamarli praticamente nello stesso tempo?
Oggi giorno non c’è più questa necessità. Però ne è rimasta la tradizione.
In alcuni paesi, invece, come la Francia, il Belgio e la Germania le tastiere QWERTY sono state sostituite con quelle azerty (nei primi due paesi) e qwertz (dai teutonici).