Come abbiamo visto nell’articolo d’approfondimento sull’alta definizione, i pannelli LCD (per funzionare) hanno bisogno di una sorgente luminosa che irradi luce da dietro.
Fino ad un paio di anni addietro questa funzione era svolta da uno o più canali (tubi) fluorescenti (che emettevano luce) e da un diffusore ottico (che la uniformava).
Ad oggi però sono presenti due nuovi sistemi di illuminazione che si basano entrambi su Led.
Prima di entrare nel dettaglio vogliamo specificare che il pannello LCD è sempre presente. Quello che cambia è la fonte luminosa, che nello specifico è costituita da tanti piccoli Led.
Primo sistema di illuminazione a Led
Viene utilizzata una fila di led bianchi allineati lungo i bordi del pannello a mò di cornice. La luce che viene generata è distribuita attraverso un classico diffusore. Questa architettura consente di costruire dei pannelli LCD molto sottili. Il loro spessore può raggiungere anche solo un centimetro.
Però la distribuzione della luce, attraverso i diffusori, non è ottimale. Ciò rende quell’effetto sgradevole degli aloni di luce spuria (diffusa) lungo i bordi dello schermo.
Ad ogni modo la presenza dei led consente di variare in maniera dinamica la luce così da diminuirla nelle scene più scure.
La soluzione è apprezzabile, ma non abbastanza. Infatti, anche se il contrasto dinamico è aumentato, le scene buie dove son presenti dei dettagli luminosi (un esempio è quello di scene con cieli stellati) appaiono un tantino opache visto che i dettagli luminosi brilleranno poco.
Esistono anche dei pannelli dove la luminosità varia a seconda della zona: local dimming. Questo avviene però solo lungo strisce verticali alte quanto metà pannello.
Secondo sistema di illuminazione a Led
Un altro sistema di illuminazione a Led è quello che prevede la realizzazione di una fitta griglia di led disposti dietro il pannello LCD. Naturalmente anche in questo sono presenti i diffusori. Fino ad ora non se ne può proprio fare a meno.
Grazie alla griglia l’uniformità della luce raggiunge livelli apprezzabili. Inoltre, nei televisori più sofisticati, consente un “local dimming” che preserva la brillantezza dei dettagli ed allo stesso tempo mantiene l’oscurità tipica di molte scene cinematografiche.
Il punto debole di questa tecnologia è che gli algoritmi che scandiscono l’accensione e la diffusione della luce sono molto complessi perché solitamente i led sono in numero risicato. Solitamente tra i 700 e 1000 led bianchi. Se ben ricordiamo c’è comunque Toshiba che raggiunge i 4608 led suddivisi in 512 zone.
Questo fa si che ogni led debba illuminare un numero considerevole di celle. E per evitare che i dettagli luminosi più sottili appaiano circondati dal solito alone (guasta festa) è necessario scurire ulteriormente le celle LCD attorno a suddetti particolari per bloccare la luce in eccesso.
In conclusione l’innovazione apportata dai LED al mondo dell’intrattenimento domestico è notevole. Oggigiorno quasi tutti i televisori adottano una illuminazione a led pur mantenendo la loro identità di schermo LCD.
In primis i led sono molto più efficienti delle vecchie tecnologie a fluorescenza. Il risparmio energetico è sensibile. E più le scene sono scure e minore è la quantità di corrente richiesta.
Il tallone d’Achille della tecnologia LCD però resta. I livelli di nero sono troppo elevati ed il contrasto ridotto. Un riscontro lo potreste registrare voi stessi recandovi in un centro commerciale e paragonando alcune scene tra un televisore LCD ed uno al PLASMA.
Il problema di fondo è che la luce attraversa una cella e poi è bloccata dal polarizzatore esterno. Purtroppo un po’ di luce diffusa filtra ugualmente ed impedisce al pannello di creare un nero profondo ed un contrasto elevato.