A. Tesla | Chicago – Di recente ci è stata posta una domanda sugli Hard Disk da collegare in RAID.
In quell’occasione non siamo riusciti a dire molto e sfruttiamo questa pagina per approfondire l’argomento così che possa essere d’aiuto in futuro a chi avrà bisogno di informazioni sul RAID.
Divideremo questo articolo in 7 paragrafi.
Cominceremo con l’introdurre la tecnologia RAID, per descriverne i vantaggi. Poi passeremo a sottolineare tutto quello che occorre per l’installazione.
Quindi analizzeremo la procedura di installazione e configurazione del RAID.
Introduzione
La parola RAID è un acronimo che sta per Redundant Array of Inexpensive Disks.
Si tratta di un sistema implementato perchè DUE, o più, hard disk siano fisicamente collegati così da formare un’unica unità logica.
I vantaggi del RAID sono (o dovrebbero essere):
- Delle Prestazioni Nettamente Superiori (a quelle della singola unità);
- Un Miglioramento Della Capacità Di Recupero;
- Dei Costi Minori Rispetto Ad Un Hard Disk Di Categoria Superiore;
Tutto è reso possibile grazie ad un particolare “controller” che unisce gli hard disk sincronizzandone le operazioni di scrittura e lettura.
In alcuni casi il controller si trova già bello e pronto sulla scheda madre che lo supporta.
Altre volte è necessario comprarlo separatamente come scheda PCI ed installarlo personalmente con appositi driver.
Vi raccomandiamo di prestare molta attenzione prima dell’acquisto alla sua capacità di supportare periferiche SCSI oppure EIDE.
Soprattutto se già siete in possesso degli hard disk.
Anche il numero dei canali supportati varia da controller a controller.
Le principali tecniche di RAID sono: in striping e in mirroring.
La prima è conosciuta anche come Raid 0.
La seconda, più come Raid 1.
Il Raid 0 si contraddistingue per il fatto di riuscire ad incrementare le prestazioni complessive del sistema.
Avviene una particolare mappatura dei dati presenti sui due Hard disk, in modo tale da creare un’unica virtuale periferica di massa.
I file sono scomposti e catalogati in segmenti (strisce di codice) che vengono scritte SEQUENZIALMENTE da una parte all’altra dell’insieme di dati.
In pratica un unico file viene diviso in tante parti quanti sono i dischi fissi che compongono il RAID.
Se, ad esempio, il nostro raid è stato realizzato usando 4 hard disk, il file verrà diviso in 4 strisce di codice che il sistema leggerà simultaneamente e la velocità di accesso alle risorse aumenterà notevolmente.
Svantaggio del Raid 0: se uno degli hard disk, che compongono il raid, dovesse subire un qualche danno, tutti i dati (TUTTI) andranno persi.
Il motivo è logico. Essendo frazionati, se ne perdo una parte, non riuscirò più a ricomporre il puzzle.
Il Mirroring (o Raid 1) non sarà veloce e prestazionale come il Raid 0, però garantisce una maggiore sicurezza dei dati.
Questo perchè i file vengono scritti (interi) su entrambi gli hard disk così che se quello attivo dovesse guastarsi, il controller attingerebbe all’altro per recuperare i dati.
Però la capacità del RAID è fortemente influenzata dall’unità più piccola.
Se ho un hard disk da 120 GB ed un altro da 40, la capacità massima sarà di 40, visto che lo spazio è un qualcosa di fisico e non teorico.
Per questo è fortemente consigliato utilizzare delle periferiche dalla capacità simile.
Un hard disk è l’unità principale, quella attiva.
L’altro è lo specchio (mirror).
Per molti anni queste due tecniche di RAID sono state appannaggio delle grandi aziende.
Oggi giorno, invece, sempre più consumatori appassionati di tecnologia aprono le loro porte di casa al RAID.
I motivi sono due:
- Aumentare le Prestazioni -> ed allora occorre scegliere il Raid 0
- Migliorare la Sicurezza dei propri dati -> ed allora si opterà per il Raid 1
Prepararsi All’installazione
Prima di procedere all’installazione del RAID, sono necessarie tutta una serie di attività preliminari.
E’ necessario:
1. Creare un’unità (sia essa floppy o pen drive) che contenga i Driver Del Controller installato sulla scheda madre – ITE_RAID drivers
2. Accedere al Bios ed impostare la Boot Device Priority in modo tale che il computer cerchi di lanciare il sistema attraverso l’unità ottica e non leggendo gli hard disk.
Approfondimento
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Come accedere al Bios.
Connettere Gli Hard Disk
Per una questione di semplicità uniamo due hard disk identici in Raid 1 (quello per aumentare la sicurezza dei dati e combatterne la perdita accidentale).
Naturalmente supponiamo che già un hard disk sia presente.
Sarà quindi necessario aggiungere la seconda unità. Su internet sono presenti guide a sufficienza perchè riusciate tranquillamente nell’intento.
Ricordatevi di isolare il PC dalla corrente elettrica di casa e lasciarlo in pace per 5 minuti, dopo avergli tolto la spina, così che le armature possano dissipare parte della loro differenza di potenziale e voi non prendiate una scossa.
Estratto da Wikipedia: Impostazione di master, slave, cable select
Ogni unità che può essere connessa ad un cavo IDE (disco rigido, lettore/masterizzatore CD/DVD) possiede un gruppo di pin nella parte posteriore, tra il connettore per il cavo IDE e quello per l’alimentazione, che possono essere collegati a due a due da un apposito jumper. La posizione dei jumper per ottenere le diverse funzioni è normalmente descritta sull’etichetta che riporta le caratteristiche del disco rigido. Di norma, il disco primario è impostato come master, e un disco secondario (o un lettore/masterizzatore CD/DVD) come slave. Inoltre l’impostazione master è il più delle volte obbligatoria nel caso il disco rigido venga utilizzato in un box come disco esterno.
Nel caso del Raid 1 è necessario impostare una unità come “primary master” e l’altra come “secondary master”.
E’ possibile collegare gli hard disk attraverso i canali EIDE standard o sfruttare l’attacco diretto al Controllers RAID.
Configurazione Iniziale
Accendere il computer.
Procedete con l’inserire il disco di installazione del sistema operativo all’interno dell’unità ottica e riavviate il computer (pigiando sul pulsante d’accensione).
Il computer cercherà di leggere il contenuto all’interno del CD-Rom per potersi avviare (grazie al fatto che abbiamo impostato la Boot Device Priority).
Apparirà qualcosa di simile:
Sfruttando le indicazioni che compariranno sullo schermo, entrate all’interno del Bios GigaRAID.
Dovreste imbattervi nel Setup Utility’s Main Menu nel quale sono presenti diverse opzioni:
1. Auto Configuration;
2. Define Raid;
3. Delete Raid;
4. Rebuild Raid;
5. Raid Card Configuration;
Scegliete la prima opzione: Auto Configuration.
Nella successiva schermata, impostate l’Array Type come RAID 1 (se volete andare avanti con il Raid 1).
Salvate le impostazioni che avete modificato, cliccando la combinazione tasti suggeritavi all’interno dello schermo stesso. Ad esempio, [CTRL] + [Y].
Riavviate il PC ed avviate il Setup Windows.
Installare i driver
– Quando vi verrà richiesto, cliccate su [F6] così da installare i driver SCSI o RAID;
– Quando vi verrà richiesto, cliccate su [S] per specificare eventuali adattatori SCSI, unità ottiche o altri controller da utilizzare successivamente con Windows;
– Quando vi verrà richiesto di inserire il “Manufacturer-supplied hardware support disk”, inserite il floppy che vi avevamo fatto preparare con all’interno i driver del Controller RAID. Dopo averlo inserito dovrebbe essere necessario cliccare [Invio];
– Nell’eventualità che comparisse il messaggio “txtsetup.oem could not be found”, cliccate un tasto qualsiasi ed andate avanti;
– Quando vi verrà richiesto, selezionate “ITE IT8212 ATA RAID Controller..” (la voce cambia a seconda del controller) e date l’invio;
– Quando non ci saranno più periferiche da specificare, andate avanti nella procedura cliccando sempre su [Invio].
Al termine di tutte queste operazioni dovreste trovarvi difronte alla schermata del menù di benvenuto di Windows.
Installare Windows Sull’Unità RAID
Il Setup di Windows offre una serie di opzioni:
- To set up Windows now, press ENTER
- To repair a Windows installation using Recovery Console, press R
- To quit Setup without installing Windows, press F3
Cliccate su ENTER e accettate la licenza d’uso, cliccando su F3 o altro tasto suggerito sullo schermo.
In sequenza sarà necessario stabilire le dimensioni della partizione.
E’ tutto veramente molto facile. Basterà seguire le indicazioni presenti sul monitor per creare la partizione.
Successivamente vi verrà richiesto di inserire il dischetto contenente i driver del controller.
Fatelo e cliccate [Invio].
Il sistema si riavvierà e continuerà l’installazione di Windows.
Alla fine del processo accedete al Bios e ditegli quale unità debba essere letta per prima dopo l’accensione: SCSI/SATA/RAID Boot Order.
Sarà possibile eseguire della ordinaria manutenzione del RAID direttamente attraverso Windows.
Infatti assieme al controller viene solitamente fornito anche un programma “RAID Manager utility” che assolve tale funzione.
Nota: Una volta che il sistema operativo è stato installato, si possono controllare i driver recandosi in “Start”, cliccando con il tasto destro del mouse su “Computer” e scegliendo l’opzione “Proprietà” -> Gestione Dispositivi.
Controllate che non ci siano punti esclamativi o interrogativi a segnalare una qualche anomalia a carico dei driver SCSI e RAID.
E’ vero che si devono usare degli hard disk identici?
No.
Sarebbe preferibile utilizzare degli hard disk uguali così da avere una coppia di gemelli (che dovrebbero instaurare una perfetta sintonia), ma si possono sfruttare anche dei dischi fissi diversi.
In questo caso, però, la velocità e le prestazioni del sistema RAID saranno condizionate dall’unità più lenta o meno capiente.
Se uso dischi diversi, per esempio uno da 120 Gb e uno da 40, la max capacità risulterà di 80 Gb (40×2).
Ci sono problemi di Bios?
Generalmente No.
In tutti casi è sempre raccomandabile aggiornare il Bios della scheda madre prima dell’installazione del Controller.
Ci sono solo due modalità Raid?
No.
Ne esistono diverse: da 0 a 6.
In tutti i casi le prime due sono le più utilizzate sui “normali” computer di casa.
Due le abbiamo trattate sopra.
Un’altra potrebbe essere il JBOD che consente di unire più hard disk, facendoli apparire come uno solo, ma senza vantaggi di prestazioni nè di sicurezza.