Quando si comincia a “trafficare” ad alti livelli con il computer e si lanciano delle attività via Internet, sembra quasi che la propria connessione ad Internet non sia mai sufficientemente veloce.
In particolare può capitare di aver creato una copiosa lista di email da aggiornare periodicamente, per tenere i propri clienti informati.
Ed è qui che “gatta ci cova”.
La connessione ad Internet è utilizzata per assolvere diversi servizi. Alcuni hanno una priorità maggiore (è il caso della navigazione, dello streaming video per le comunicazioni, etc…) altri meno.
Ed ecco che tutti i servizi che possono essere posticipati, vengono “accantonati”, per rendere la RETE il più sgombra possibile. Uno di questi servizi a bassa priorità è la posta elettronica. Un altro potrebbe essere il traffico peer-to-peer.
Accade quindi che, chi ha intenzione di inviare numerose email alla propria clientela attraverso una normalissima connessione ad Internet, si vede depauperato delle proprie risorse e, anche se l’unica cosa che stesse facendo è spedire la posta, ad essa il provider Internet ha riservato solo una striscia costante di banda.
Questa strategia è nota con il nome tecnico di “traffic shaping” e, checché se ne dica, è molto importante per il corretto funzionamento di Internet ed evitare delle dolorosissime congestioni della rete.
Per quello che ne sappiamo, tutte le aziende che forniscono la connessione ad Internet adottano delle politiche restrittive di traffico. Questo vale anche se, a tal riguardo, non viene specificato nulla nel contratto firmato dal cliente.
Se però il traffico dedicato alla posta elettronica è univocamente riconosciuto (infatti i server smtp utilizzano normalmente la porta 25 per lo scambio dati), per altre attività (come il peer-to-peer) potrebbe non essere così semplice e, talvolta, si può incorrere in restrizioni ingiustificate.
In ogni caso consigliamo di venire in contatto con il proprio provider o con il postmaster, per cercare di ottimizzare sempre al meglio le proprie risorse.