Con il tempo, mano a mano che si prende confidenza con un computer, si impara che la deframmentazione è un’operazione fondamentale per tenere sempre in ordine, scattante e funzionale il proprio computer.
Si ottimizzano le prestazioni degli hard disk e si previene il deterioramento degli stessi, grazie al fatto che l’usura, alla quale le testine di scrittura e lettura vanno in contro, viene allentata.
Però, per i server aziendali, è necessario specificare un paio di cose.
Visto che i server aziendali non sono soggetti all’usura delle tipiche postazioni di lavoro e visto che il quantitativo di spazio è notevole ed i dati non arrivano mai con l’acqua alla gola, i problemi di frammentazione dei dati non dovrebbero mai presentarsi né proprio interessarli.
I server aziendali sono solitamente utilizzati per fornire servizi o condividere dati tra più stazioni di lavoro. E’ raro che si carichino del fardello di creare o modificare i dati.
Non vediamo di buon occhio la deframmentazione degli hard disk dei server aziendali. E’ sempre meglio aumentare per tempo il quantitativo di memoria, che ricorrere alla deframmentazione.
Infatti nei sistemi che utilizzano il controller Raid la numerazione dei settori può non rispecchiare affatto la reale natura del supporto di massa. Solitamente i dati vengono già posizionati secondo un preciso ordine teso ad impedire il più possibile la frammentazione dei dati. L’eventuale riorganizzazione dei settori e dei dati potrebbe risultare controproducente. Si creerebbe “casino”. Più di quanto non farebbe la frammentazione.
Inoltre si verrebbero a creare delle copie parziali che verrebbero continuamente cancellate e create e, nel caso dell’utilizzo di un programma per il recupero dati (eventualità paragonabile ad una apocalisse informatica), si potrebbe incappare in errori che pregiudicherebbero il corretto recupero di tutti i dati.
Per questi motivi sconsigliamo di avviare una deframmentazione su server aziendali senza prima aver chiaro tutto quello verso cui si va in contro.