Un po’ tutti noi conosciamo l’Apple Mac Mini come il “Mac più compatto ed economico di sempre”. E’ ancora così m i n i?
In questo articolo vi parleremo di uno degli oggetti del desiderio più comuni tra gli adolescenti e non solo. Cercheremo inoltre di valutare la reale convenienza di questo prodotto. Parleremo dei suoi punti di forza e di quelle dotazioni che andrebbero migliorate. Inoltre faremo dei balzi indietro nel tempo, per studiare l’evoluzione del Mac Mini.
Come per tanti altri prodotti che hanno fatto da battistrada sul mercato, il Mac mini è stato una novità fin dal lontano 2005, data nella quale è stato partorito.
All’epoca il piccolo parallelepipedo misurava 16,5 centimetri per lato ed era spesso 5 centimetri. Il modello base era molto economico, circa 500 euro.
Ad oggi sono passati 56 anni e molte cose son cambiate. Più avanti le riassumeremo in una tabella riassuntiva.
Quindi andiamo immediatamente ad analizzare il nuovo mac mini.
La prima differenza che si apprezza è nella scelta dei materiali che vanno a costituire il case.
Gli ingegneri hanno abbandonato il policarbonato bianco per preferire il più elegante grigio dell’alluminio.
La lavorazione del case riprende la famosa tecnica di casa Apple: l’unibody. E cioè l’intero corpo del case è realizzato a partire da un unico strato di alluminio.
Questo esalta enormemente la solidità del prodotto, ma allo stesso tempo rende praticamente impossibile qualsiasi intervento casareccio atto a modificare le componenti hardware interne. In realtà, anche se l’intento della procedura unibody è quello di creare un guscio protettivo senza saldature ricavato da un unico blocco di alluminio, sul fondo è presente un piccolo pannello attraverso il quale è possibile accedere alla RAM ed eventualmente sostituirla.
Ma è l’unica personalizzazione che si può compiere.
Anche perchè, nella sciagurata ipotesi che si riuscisse ad aprire il guscio, siete sicuri che le possibilità di riuscire a richiuderlo vi sorrideranno?
Il Mac mini viene assemblato con speciali macchine che calcolano le distanze alla perfezione. Le mani di un uomo possono essere estrose, ma mai tanto metodiche come quelle di un robot.
Per quello che riguarda le dimensioni, il novo Mac mini presenta 4 lati tutti della lunghezza di 19,7 centimetri. Lo spessore, invece, si è ridotto nel tempo. Siamo passati dai 5 centimetri del 2005 ai 3,6 centimetri d’oggi.
L’alimentatore adesso è interno e questo migliora il comfort del computer.
Diciamo che i volumi sono stati complessivamente ridotti di un buon 20%.
La componente hardware del Mac mini si è evoluta poco rispetto al 2009. Gli aggiornamenti sono quasi risibili.
Ci sorprende il fatto che Apple sia così poco propensa nello sfruttare i processori di ultima generazione Core-i.
Abbiamo dovuto aspettare prima di poter vedere una CPU ad architettura Arrandale sui nuovi MacBook Pro e iMAc (dai prezzi comunque “di nicchia”). Ed avremmo anche tanto apprezzato che pure il Mac Mini abbandonasse il vecchio Intel Core 2 Duo a 2,4 Ghz.
Ma niente. L’unica alternativa, che viene concessa all’utente, è quella di scegliere una frequenza di 2,66GHz al posto di 2,4 GHZ. Il sovra-prezzo sarà di 135 euro. Un po’ incomprensibile.
Molte scelte prese da Apple ci fanno capire come dietro questo marchio si sia costituita nel tempo una psicologia perversa che attira il cliente con la promessa di un prodotto innovativo (quasi tutti i dispositivi Apple lo sono, MA ENTRO CERTI LIMITI) che si trasforma (piano piano) in “un modo di vivere”, con conseguente distacco dei prezzi dalla realtà.
Ad essere più precisi noi adoriamo il Mac Pro con processore Core-i5 e schermo da 15 pollici. Ma non lo compreremmo MAI. Un prezzo che parte da € 1.749 non sta né in cielo né in terra. Soprattutto se poi veniamo a conoscenza che HP (e non certo pinco pallino) vende l’HP Pavilion dv7t Select Edition series a 900 dollari (circa 675 euro) con Intel Core i5-460M Dual Core (2.53 GHz, 3MB L3 Cache) + Turbo Boost fino a 2.8GHz, scheda grafica 512MB ATI Mobility Radeon(TM) HD 5470, 6 GB di RAM e hard disk da 750 GB + monitor 17 pollici + Beats audio + HP Triple Bass Reflex Subwoofer.
“Scusateci ma non abbiamo soldi da buttare”, vi diremmo.
Però sappiamo che nella vita, per fortuna, ognuno è libero di compiere le proprie scelte e di innamorarsi di un marchio.
Ma ritorniamo al Mac mini.
La configurazione prevede anche 2 GB di RAM Ddr3 So-Dimm (quantitativo non mutato dalla versione precedente) ed un hard disk da 320 GB (ma esiste la possibilità di sceglierne uno da 500 GB).
Non ci sono cambiamenti per quello che riguarda il lettore ottico. Troviamo quindi il Super Drive masterizzatore DVD dual layer (R e RW).
Una delle cose più importanti da controllare sui computer sono le porte ed interfacce. Soprattutto se vogliamo guardare in ottica “futuro”. Esclusivamente sul retro sono presenti 4 porte Usb 2.0, una porta Firewire 800, LAN, cuffie e microfono, una Mini DisplayPort, una Hdmi (uscita video digitale) ed un lettore Secure Digital compatibile con le nuove Sdxc.
NON sono presenti né la eSata né una porta Usb 3.0. Inoltre manca l’interfaccia Expresscard34 per poter sfruttare un adattatore ExpressCard34 to Usb 3.0.
Nella lettura delle porte implementate, il cambiamento più evidente è il passaggio da una porta Mini Dvi alla Hdmi.
Questa scelta va inquadrata in un’ottica più generica dentro la quale collocare il telecomando Apple Remote. L’accoppiata telecomando + Hdmi trasforma il Mac mini in una gradevole stazione media-center innovativa (anche se costosa. Ahimè! La lingua batte sempre sul dente cariato).
Delle differenze più marcate si registrano per quello che riguarda la scheda grafica.
La casa di Cupertino si rivela ancora una volta tradizionalista. Resta fedele a Nvidia, ma sostituisce la GeForce 9400M con una GeForce 320M. Uguale è la quantità di memoria dedicata: 256 MB. Però il numero di Core di elaborazione triplicano, passando da 16 a 48. In questo modo le prestazioni raddoppiano e sebbene il Mac Mini non sia stato sviluppato perchè si possa giocare con i titoli più recenti ed esigenti dal punto di vista grafico, è pur sempre possibile mettere su qualche bel gioco con una risoluzione grafica media ed una pretesa di risoluzione dettagli bassa.
Il sistema operativo utilizzato è il Mac OS X Snow Leopard 10.6.4. Sembra banale, ma non aspettatevi di utilizzare Windows. E’ comunque possibile installare Windows, vista la scelta di adottare processori Intel.
Un altro tema, che non possiamo trascurare, è quello dei consumi.
Da questo punto di vista il Mac mini eccelle.
Stando ai dati che ci ha rilasciato la casa madre, il dispositivo è il computer desktop con la maggiore efficienza energetica sul mercato.
In idle (cioè a riposo) il mac mini consuma circa 10 watt. E’ un valore più basso del 25% circa rispetto al modello precedente.
La situazione resta “verde” anche a pieno carico di lavoro. Si consumano circa 85 watt.
Straordinaria è l’efficienza dell’alimentatore che arriva fino al 90%, con una dispersione minima in calore.
Ma la spinta ecologista non si esaurisce ai consumi. Apple ha voluto dare una risposta forte alle accuse di Greenpeace che, anni fa, la additavano come una delle aziende meno eco-compatibili.
Oggi le cose sono veramente cambiate ed il nuovo Mac mini risponde ai requisiti Energy Star 5.0 e può fregiarsi della certificazione Epeat Gold. Il massimo per quello che riguarda il rispetto dell’ambiente.
Il Mac mini è disponibile anche nella versione server. Praticamente cambia il processore (2,66 Ghz), raddoppia la memoria e sono presenti due hard disk da 500 GB l’uno che lavorano a 7200 rpm, al posto dell’unità ottica e del disco da 5400 giri al minuto.
…2005 | …2006 | …2009 | …2010 | |
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Processore | PowerPC G4 / 1,25 Ghz | Intel Core Solo / 1,5 Ghz | Intel Core 2 Duo / 2 Ghz | Intel Core 2 Duo / 2,4 Ghz |
Memoria | 256 MB Ddr | 512 MB Ddr2 | 1 GB Ddr3 | 2 GB Ddr3 |
Scheda Grafica | Ati Radeon 9200 | Intel GMA950 | Nvidia GeForce 9400M | Nvidia GeForce 320M |
Hard disk | 40 GB | 60 GB | 120 GB | 320 GB |
Unità ottica | masterizzatore CD / Lettore DVD | masterizzatore CD / lettore DVD | Masterizzatore DVD | Masterizzatore DVD |
Prezzo | €499,00 | €659,00 | €599,00 | €799 (giugno)699 (dicembre) |
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL MODELLO PRESO IN ESAME:
Processore: Intel Core 2 Duo a 2,4GHz o 2,66GHz
Scheda Grafica: NVIDIA GeForce 320M con 256MB di SDRAM DDR3 condivisi con la memoria principale
RAM: 2GB (due SO-DIMM da 1GB) di SDRAM DDR3 a 1066MHz; due slot SO-DIMM supportano fino a 8GB
Hard disk: Disco rigido Serial ATA da 320GB o 500GB
Monitor: NO
Unità ottica: SuperDrive 8x con caricatore automatico (DVD±R DL/DVD±RW/CD-RW)
Wireless: 802.11n; compatibile con IEEE 802.11a/b/g; Bluetooth 2.1 + EDR
Batteria: 85W
Dimensioni: Altezza:3,6 cm; Larghezza:19,7 cm;Profondità:19,7 cm
Peso: 1,37 kg
SO: Mac OS X Snow Leopard
Prezzo al dettaglio: €699,00
IN CONCLUSIONE – L’Apple Mac Mini è un computer da scrivania che, dal punto di vista tecnico, funziona bene. Non presenta dei grossi punti deboli. Certo avremmo preferito vedere implementati dei processori di ultima generazione Intel core-i, ma per il resto i benchmark ci dicono che con questo prodotto è tranquillamente possibile rispondere alle esigenze di una tipica famiglia media italiana.
Ad ogni modo dei grossi dubbi ci vengono tutte le volte che pensiamo al prezzo. Lasciamo stare i prodotti di altre case. Prendiamo in esame solo i dispositivi della casa di Cupertino.
Il Mac Mini resta sempre il sistema più economico. Ma, se prima la forbice di prezzo tra il Mac mini del 2005 e l’iMac era di 800 euro circa, ad oggi questa differenza si è dimezzata.
Con l’aggiunta di un centinaio di euro è possibile passare al Macbook. Stessa configurazione hardware, ma in formato notebook.
Il suo rapporto prezzoprestazioni non è più vantaggioso come lo slogan di qualche anno fa recitava.
PRO
Sistema bilanciato
Design
Qualità costruttiva
Media-center
CONTRO
Prezzo
Ancora Core 2 Duo
Vorrei far notare che a parte le prestazioni hardware di processore e scheda grafica, il mac mini batte comunque ogni altro computer nella sua fascia di prezzo. È perfetto come server, mulo, navigazione, tesi, progettazione, senza virus e noie di ogni tipo.
Come vedete, il punto di vista è importante non solo per amore di un marchio (che odio… e uso mio malgrado) ma anche per valutazioni complessive della qualità di un prodotto, che è soprattutto uno strumento di lavoro.