Ci scrive Giulia Serra,
Ciao, avrei dei problemi seri con la mia connessione. Già riuscire a navigare fino a trovare le vostre pagine Web è stato un miracolo.
Cercando di riassumere brevemente la mia storia, vi racconto che: avevo fatto un primo abbonamento anni or-sono. Poi, per motivi personali (d’amore), mi sono trasferita in un altro paese.
Sono tornata da poco. Ho preso casa e vorrei dotarla di connessione ad Internet.
Ho stipulato un abbonamento con una compagnia che non cito per non fare pubblicità occulta. Sta di fatto che non riesco a connettermi.
L’assistenza telefonica del provider mi dice che non c’è alcun problema sulla mia linea. Sta di fatto che non riesco a connettermi. E quelle poche volte che ci riesco, la connessione è veramente lenta. Terribilmente lenta.
Errata corrige
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Il modem che utilizzo è un 640 Kbps.
A quanto pare la nostra amica non riesce a trovare la linea che il provider a messo a disposizione sulla sua utenza telefonica.
E’ possibile ridurre tutto ad un problema di modem?
Nì.
Ma il Led continua a lampeggiare e la connessione ad Internet non si riesce a stabilizzare. Il modem sembra funzionare. Mi sbaglio?
Il modem spesso ha delle colpe, ma sono soprattutto legate ad una questione di prestazioni. Questo caso ci sembra meriti la giusta attenzione per un approfondimento.
Per evitare qualsiasi genere di grattacapi solitamente i provider forniscono alle proprie utenze dei modem su misura al particolare abbonamento stipulato dal cliente.
Purtroppo non tutte le persone vengono informate del perchè sia “consigliabile” accettare l’invio del modem. Ed allora proviamo a fare un po’ di sana informazione.
Fino ad oggi gli standard ADSL (standard per connessione Internet italiana largamente utilizzato) hanno permesso agli utenti di sfruttare la vecchia rete telefonica per potersi collegare ad Internet.
Ma l’efficienza di questo tipo di collegamento è fortemente influenzata dalla qualità del cavo e dalla distanza tra l’utente e la centralina.
Ma a complicare la situazione ci si mettono anche “il tempo” che logora i cavi e i disturbi che vengono prodotti da altri apparecchi.
Se ci fermiamo un attimino ed eseguiamo una ricerca sugli standard ADSL potremmo farci un’idea più chiara di quello che è il panorama italiano. In particolare ci concentriamo sul primo standard, visto e considerando che è ciò che preme all’utente che ci ha contattato.
Il primo standard ADSL è l’insieme di protocolli che ci garantiscono diversi livelli d’efficienza:
.Ansi T1.413-1998 Issue 2 → trasferimenti fino a 8 Mbps in downstream ed 1 Mbps in upstream;
.Itu G.992.1 → aumento del canale in entrata fino a 12 Mbps e di quello in uscita fino a 1,3 Mbps;
.Itu G.992.2 (G.Lite) → limita la banda a 1,5 Mbps in entrata e 0,5 Mbps in uscita (però offre maggiori garanzie di funzionamento in condizioni critiche);
Le informazioni che vi abbiamo dato servono a farvi capire che anche i vecchi standard “possono bastare” per un trasferimento dati di 2Mbps o 4 o 7Mbps.
Ad ogni modo è lapalissiano che gli standard ADSL2 e ADSL2+ apportano dei miglioramenti che tangibilmente si ripercuotono sulla presenza del segnale e la qualità del trasferimento dati. Condizioni che favoriscono anche delle prestazioni superbe come il raggiungimento di 24 Mbps in downstream e 3,5 Mbps in upstream.
Per ulteriori approfondimenti potete consultare le pagine di wikipedia dalle quali abbiamo estrapolato questa tabella riassuntiva.
Ritornando nel solco, è difficile consigliare all’utente cosa fare senza un’accurata analisi tecnica.
Il nostro intuito ci indirizza verso un problema dovuto alla scarsa qualità del segnale, più che al modem, il quale non sarà il non plus ultra, ma dovrebbe comunque funzionare dignitosamente.
Pensiamo che i problemi potrebbero derivare dalla qualità del cavo o dalla eccessiva distanza dalla centralina (la lunghezza del cavo – e non la distanza in linea d’aria dalla centralina – non deve mai superare i 4 KM).
Nel caso in cui il problema sia da imputare alla qualità del cavo sarebbe necessario un intervento da parte del provider che dovrebbe sostituire il doppino in rame.
Se comunque il malfunzionamento non fosse risolvibile, allora ci si dovrebbe rivolgere ad altre reti come l’Umts o il wi-Max o internet satellitare.
Alla nostra lettrice consigliamo di provare a dotarsi di un modem di ultima generazione (fosse solo prestato) perchè sono prodotti che meglio gestiscono le condizioni critiche di una linea telefonica; e poi è necessario pretendere (sempre con gentilezza e fermezza) una verifica delle caratteristiche della linea telefonica. In questo modo si taglia la testa al toro e si capirebbe se l’attuale infrastruttura possa o meno supportare un tipo di abbonamento.
Nel caso i diritti di servizio non fossero rispettati, il cliente non dovrebbe pagare nessuna penale per la risoluzione del contratto. Anzi.
Comunque non siamo in grado di assistervi da questo punto di vista. Sarebbe preferibile rivolgersi ad una associazione per la tutela dei diritti dei consumatori.
Approfondimenti
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Se l’Adsl non funziona la disdetta è gratuita;
Conciliazione obbligatoria e risoluzione controversie davanti al Corecom – La consulenza Aduc è gratuita. E’ possibile contattarli pure al telefono;