Come abbiamo ripetuto più volte, assemblare da soli un PC è più delicato di quanto non possa sembrare.
Anche quando si pensa di aver fatto la scelta giusta, ecco che può saltare fuori un problema come quello che tratteremo in questo articolo. Il problema ci è capitato in laboratorio qualche giorno fa. Continuate a leggere per scoprire come lo abbiamo risolto.
Come in ogni fase risolutiva, la prima cosa da fare è escludere ciò che pensiamo possa funzionare bene.
Un primo indiziato potrebbe essere l’alimentatore che non riesce a dare il giusto voltaggio.
Dopo averlo escluso si passerebbe alla CPU. Ma, se il computer ritarda soltanto la sua partenza e poi funziona correttamente, allora possiamo anche cancellare il processore “dal libro degli indagati”.
Dopo la CPU passiamo alla scheda madre. E siamo quasi sicuri al 100% di trovare l’inghippo (anche perchè è il caso che stiamo prendendo in esame in questo articolo).
Infatti molte schede madri integrano on board un chip diagnostico che controlla i parametri operativi del computer e può impedirne la corretta accensione nel caso in cui si verifichino degli errori.
Ormai da qualche anno a questa parte tutte le schede madri implementano questo chip diagnostico che monitora valori come la temperatura della CPU, quella del chipset, le tensioni dovute all’alimentazione, etc…
Il suo compito è quello di impedire l’accensione del PC nel caso venga rilevato un potenziale problema.
Il fatto che il computer si avvii in ritardo è un’anomalia che si verifica quando il chip diagnostico non ha tempo a sufficienza per eseguire tutti i suoi passaggi di controllo.
Ci è bastato porre una sola domanda al nostro cliente: “Per quanto tempo il PC è rimasto senza alimentazione?”
Abbiamo posto questa domanda perchè il chip diagnostico è uno dei pochi componenti all’interno del PC a restare sempre acceso ed operativo. Anche a computer spento.
Se si priva la scheda madre dell’alimentazione per diverso tempo, il chip perderà tutti i propri dati e dovrà cominciare d’accapo tutti i suoi conti.
In tal modo saranno necessari diversi secondi prima che il chip dia il consenso al PC di avviare le tradizionali operazioni, per potersi inizializzare.
In questo caso basta pazientare.
Ma non è finita qui, perchè è anche possibile che il problema originario sia la presenza di fenomeni transienti sulla rete elettrica.
Qualora fosse possibile è fortemente consigliato non condividere una presa elettrica con altri apparecchi come stampante (soprattutto se grandi), abat-jour, stereo, condizionatori, etc…
Collegatele ad una presa che faccia capo ad un altro ramo dell’impianto.
Tutti questi prodotti richiedono un’accensione attraverso il classico bottone “Power on”. Ed è possibile che, quando chiamate in campo, producano delle fluttuazioni nell’alimentazione.
Queste fluttuazioni vengono registrate dall’integrato diagnostico che blocca momentaneamente l’avvio del computer per anomalie di tensione. Quando la corrente si sarà stabilizzata, darà il suo OK. Ed il PC si avvierà.