La domanda che ci poniamo è lecita. Di conferenza stampa in conferenza stampa la data di lancio dei televisori Oled viene procrastinata. Ogni hanno è quello giusto. Ogni mese è quello buono.
Sta di fatto che l’attesa sale e le domande degli utenti appassionati crescono.
Ci aspettiamo molto dalla tecnologia Oled, ad organic Led. E come noi credo che ci siano tanti altri lettori appassionati di Home theater.
Fino a questo momento non possiamo far altro che mettervi a conoscenza delle anticipazioni rilasciate dai produttori delle principali case realizzatrici di display.
La tecnologia Oled dovrebbe raggruppare a sé tutti i pregi dei vecchi modelli Crt (come il nero intenso), Lcd (costo, risparmio energetico e led), Plasma (fedeltà cromatica, assenza di scie). Tutto riuscendo a scartare i rispettivi difetti.
Dovendo mettere gli stessi concetti espressi sopra in altre parole, allora diremmo che un televisore Oled dovrebbe essere:
– molto sottile, spesso quasi come una lasagna
– dotato di una raggiante luminosità
– con un nero perfetto
– capace di un contrasto elevato
– colori saturi e vibranti come se fossero naturali
– privo di scie durante le scene veloci
– dai bassi consumi energetici
In questo momento si possono rintracciare sul mercato solo due modelli di televisori Oled: il Sony XEL-1 e l’LG 15EL9500.
Ma è poca roba. Infatti il primo è grande solo 11 pollici ed è capace di una risoluzione di 960 x 540 pixel. Il secondo misura 15 pollici ed esprime una risoluzione di 1366 x 768 pixel.
Il prezzo? Proibitivo per entrambi i modelli. Il primo costa 1000 euro tondi, il secondo 1700.
Lo spessore di entrambi i modelli è di soli 3 millimetri. Elettronica e gruppo di alimentazione sono situati in un blocco separato. Ma conviene attendere una tecnologia che si preannuncia così costosa?
Nel frattempo Samsung ha mostrato diversi modelli. Alcuni grandi anche 40 pollici, ma nessuno di questi è stato ancora immesso nel mercato.
A cosa è dovuto questo ritardo nell’uscita?
Uno dei motivi principali, se non il principale, deve essere il prezzo delle materie prime (emettitori di luce in primis). In questi anni il punto di forza delle società che producono televisori è stato il loro prezzo competitivo. Pochi clienti sarebbero capaci di un esborso che potrebbe raggiungere e superare 5000 euro per un 42 pollici. Supponiamo che questo valore tagli il prodotto fuori dal mercato.
Ma il costo non è l’unico punto interrogativo che le varie Sony, Samsung ed LG si pongono. Infatti i composti organici che emettono la luce hanno fatto registrare (fino ad ora) una scarsa attitudine alla durata. Cosa che farebbe imbestialire e non poco un cliente che ha appena acceso un fido per finanziare il suo bel televisore.
Inoltre è del tutto assente un sistema produttivo su larga scala. Ciò si ripercuote nuovamente sui costi dei televisori.
Naturalmente la ricerca continua. Ed il fine principale è quello di riuscire a garantire la massima affidabilità al minor prezzo possibile.
In un recente passato sono stati annunciati nuovi composti organici di lunga durata. In particolare si lavora su quelli capaci di emettere la luce blu, da sempre i più difficoltosi in termini di longevità.
Se prima l’autonomia di questi elementi era di sole poche migliaia di ore, ora si è arrivati alle 30.000 ore. Un risultato che fa ancora storcere il naso, visto che un LCD o un plasma superano tranquillamente le 60.000 ore.
Ma nonostante tutti gli sforzi ancora non si riesce proprio ad abbattere i costi di produzione che nei casi di DuPont, Canon ed Epson avvengono spruzzando su un supporto piano i composti organici e la griglia dei contatti elettrici tramite apparecchi molto simili alle stampanti a getto d’inchiostro. Questa sembra essere la via più economica.
Come funziona uno schermo Oled
Il funzionamento di un televisore Oled è molto semplice. Somiglia in molte fasi a quello di un monitor elettroluminescente.
Vi è una griglia di contatti elettrici che porta la corrente ad i subpixel, ciascuno dei quali è formato da un sottile blocchetto di composti organici.
Sono proprio queste sostanze organiche che emettono la luce rossa, verde o blu quando attraversate dalla corrente. La luminosità generata è proporzionale all’intensità della carica elettrica.
Per proteggere i composti organici (molto costosi) sensibili all’umidità si è deciso di adottare un vetro coperto da un foglio di plastica ermetico. Un po’ come accade già con la lavorazione dei cristalli liquidi.
Questa tecnologia permette di creare pannelli molto flessibili che addirittura si possono arrotolare e possono pure essere trasparenti. Queste informazioni aprono le porte della nostra fantasia e ci permetterebbero di creare ed arredare casa come mai prima era stato fatto.
Peccato ancora una volta al prezzo. Ma attendiamo con fiducia.