Internet è più di quello che si vede. Principalmente è un canale comunicativo. E come prima di lui la radio e poi la televisione dopo un po’ è giunto il tempo di creare delle indagini di mercato.
Se il web riesce a comunicare in maniera così diretta ed efficace, è possibile utilizzarlo anche come veicolo pubblicitario?
Questa domanda non bisognerebbe neppure di una risposta. Merita soltanto una precisazione – Non tutta la pubblicità è un male, anzi…fa parte dell’economia e, quando non inganna l’acquirente, è una delle manifestazioni più belle della creatività umana.
Questo è uno dei motivi per i quali molti siti web utilizzano i cookie.
Ma cosa sono i cookie?
Si tratta di frammenti testuali che i server web inviano ai browser al loro primo accesso. In seguito vengono utilizzati come identificativo dell’utente.
Il loro utilizzo classico è quello di riconoscere un navigatore in ritorno rispetto ad altri utenti che accedono per la prima volta all’interno dello stesso spazio web.
Al secondo accesso solitamente tutte le impostazioni o le preferenze precedentemente selezionate, verranno ricordate.
Infatti accade che il browser riceva la prima volta una stringa identificativa (come il numero di una fila) e poi la ri-invii al server al quale fa domanda di successivo accesso. Il server risponde in maniera del tutto personalizzata grazie all’identificativo salvato.
Detta in questi termini spero di avervi reso l’idea di quello che un cookie possa o meno registrare e salvare. Non avrete mai problemi di violazioni di identità. Se non scrivete il vostro nome e cognome, non c’è modo che un banale server vi possa rintracciare. Nessun problema per la privacy, da questo punto di vista.
Ci ripetiamo: Attraverso i cookie una società potrà risalire al massimo al tipo di navigazione che siete soliti effettuare su un singolo sito e più difficilmente su altri server ai quali non hanno libero accesso.