Naturalmente uno dei primi passi di chi vuole incrementare le prestazioni del proprio notebook è quello di provare a sostituire l’hard disk. Infatti, anche se a molti può sembrare solo un magazzino nel quale vengono riposti i dati, ha una funzione basilare sul tempo di caricamento dei programmi e le prestazioni in generale del sistema.
In particolar modo in questo articolo cercheremo di rispondere ad una delle domande che molti di voi si pongono – Mi conviene acquistare un hard disk classico o è meglio scegliere un SSD?
Noi non abbiamo dubbi. E per avvalorare la nostra tesi abbiamo ben pensato di porre sul banco di prova 2 hard disk classici e 2 SSD, per valutarne le prestazioni.
Gli esaminati sono:
Western Digital Scorpio Black 500GB 7200rpm (WD5000BEKT)
Seagate Momentus XT 500GB (ST95005620AS)
Crucial Real SSD C300 64GB (CTFDDAC064MAG-1G1)
OCZ Agility 2 120GB (OCZSSD2-2AGTE120G)
Quelli della Western Digital se la sono presa comoda ed hanno lasciato che passasse un bel po’ di tempo prima di lanciare sul mercato il loro 7200rpm 500GB drive: Scorpio Black. Se lo aspettavate, ne sarà valsa la pena?
E che dire sul Momentus XT realizzato da Seagate? Si tratta di un ibrido che miscela al suo interno uno spazio di 500GB tradizionali, più 4GB in SSD. L’SSD agisce come un lettore di cache – memoria temporanea, non visibile al software, che memorizza un insieme di dati che possono successivamente essere velocemente recuperati su richiesta. In questo modo la velocità delle operazioni in richiamo è molto più rapida. Infatti, fino a quando un programma è memorizzato tra le cache, la prontezza con il quale sarà gestito è la stessa di un SSD.
Ora passiamo alle presentazioni delle SSD. Il settore dei dischi alla stato solido di alte prestazioni è stato da tempo dominato dal marchio Intel. Questo fino a quando sul mercato non ha fatto ingresso una nuova compagnia: la Sandforce.
In questo spazio prenderemo in esame la Agility 2 e il C300 che è stato recentemente rilasciato ad un prezzo veramente molto competitivo e rappresenta il primo esempio di SSD, rivolto al segmento consumer, ad implementare l’interfaccia SATA III (6.0 Gb/s), ampiamente compatibile con lo standard SATA II (3.0 Gb/s) molto diffuso sui notebook.
Tutti i test che potrete apprezzare visivamente sono stati eseguiti su uno stesso portatile. Si tratta dell’HP Pavilion dm3 del quale abbiamo ampiamente parlato nell’articolo che vi ho appena suggerito con un link.
Ad ogni modo cominciamo la disamina sui dischi di memorizzazione di massa.
PRESTAZIONI DURANTE LE INSTALLAZIONI
Qualsiasi utente, dal più smaliziato al novizio, si deve interfacciare con una realtà: Quanto tempo occorre perchè il notebook riesca ad installare il sistema operativo o un determinato programma?
Bene, a questa domanda possiamo rispondere analizzando direttamente gli hard disk e le loro prestazioni di scrittura e lettura dei dati.
In particolare nei test che abbiamo eseguito, abbiamo cominciato installando il sistema operativo più attuale (Windows 7 Home Premium) e delle classiche applicazioni quali antivirus, Microsoft Office 2007 e Adobe Photoshop CS4.
I risultati sono inequivocabili. Il primato spetta agli SSD. Gli hard disk tradizionali, che compiono 7200 rpm, subiscono una differenza di circa 3-5 minuti rispetto alle unità a stato solido .
Nei test successivi abbiamo utilizzato un’utilità molto interessante: Boot Timer. Serve per stabilire quanto tempo sia necessario ad un sistema per avviare il sistema operativo in uso. Nel nostro caso Windows 7.
Ancora una volta le unità SSD mostrano tutta la loro prestanza fisica e si impongono sui loro predecessori. In media riescono a caricare il sistema operativo in circa 22 secondi.
Prestazioni nel copiare i file
Per testare la velocità di duplicazione dei file, abbiamo deciso di copiare ed incollare tre cartelle di riferimento all’interno della stessa partizione. In una erano presenti dei documenti. Nella seconda delle immagini. Nella terza dei video in alta definizione. Il tutto per un totale di 12 GB (circa, MB in più MB in meno) di dati. Ecco a voi i risultati sempre in termini di secondi (il punteggio più basso vince):
Tempo necessario per avviare Photoshop
Prestazioni in Multitasking
Un’altra fase molto importante del test era quella che prevedeva la misurazione delle performance durante il Multitasking, cioè quando si eseguono più programmi contemporaneamente. Un esempio classico potrebbe essere l’avvio del Windows Media Player mentre l’antivirus in backgroud esegue una scansione o si stanno spostando dei file o si comprime qualcosa o si fa tutto questo contemporaneamente.
Ancora una volta gli SSD hanno dimostrato la loro superiorità. Non c’è proprio altro che io possa aggiungere.
Rumore e Vibrazioni
Per definizione gli SSD presentano una struttura totalmente diversa dai classici hard disk con disco interno e piattelli che girano e girano e girano. Per questo le unità allo stato solido non esercitano vibrazioni, né rumori.
Diversa è la storia con gli HDD tradizionali. Nel caso specifico il Western Digital Black è più silenzioso del Seagate, ma la differenza è poca.
IN CONCLUSIONE – Le unità a stato solido dimostrano in ogni settore il loro dominio. Purtroppo il prezzo è un pochino alto perchè il grande pubblico possa cominciare ad apprezzarne prestazioni e funzionalità. Ad ogni modo vi assicuro che una volta fatto il grande passo, non si torna più indietro e sarete felici di aver speso di più. Io, ad esempio, ho realizzato un computer con raffreddamento a liquido e SSD. Il PC non produce alcun suono e la notte può stare completamente acceso ed attivo senza che disturbi minimamente il mio sonno.