L’idea di riutilizzare delle vecchie componenti hardware per realizzare un NAS mi affascina particolarmente.
Un dispositivo collegato ad una rete di computer che permette di condividere a più utenti la stessa area di archiviazione dati può sempre far comodo. I NAS sono generalmente, ma non necessariamente, dei computer ridotti con a bordo il minimo necessario per poter comunicare via rete. Oggigiorno i NAS più diffusi sono in pratica dei PC dotati solitamente di sistema operativo Linux (comunque non visibile dall’utente), e numerosi hard disk per l’immagazzinamento dati. Questa architettura ha il vantaggio di rendere disponibili i file contemporaneamente su diverse piattaforme come ad esempio Linux, Windows e Unix (o Mac OSX), in quanto il sistema operativo implementa i server di rete per tutti gli standard più diffusi quali ad esempio FTP, Network File System (NFS) e Samba per le reti Windows.
I sistemi operativi più indicati alla trasformazione di un computer in un NAS sono FreeNas, Openfiler e NasLite.
- FreeNas
è basato su un sistema operativo FreeBsd ed è utile per coloro che volessero utilizzare degli hardware molto datati. Infatti il requisito minimo è quello di possedere un PC con processore Pentium. Ve li ricordate?
E’ disponibile per piattaforme x86 (32bit) e AMD64.
FreeNas riesce a gestire tutti i più diffusi file system oltre quelli nativi. Sono disponibili le modalità Raid: 0, 1, jbod, 5+0, 5+1, 0+1,1+0 e così via discorrendo (praticamente tutte).
Per quello che riguarda la connettività, è garantita sia tramite i servizi Samba/Cifs che tramite i noti protocolli di derivazione Unix (Ftp, Nfs, rSync e Afn). - Openfiler
è basato sulla distribuzione rPath di Linux. I requisiti richiesti sono superiori al programma tirato in ballo sopra. Sono necessari un processore da almeno 500 MHz, 256 MB di RAM ed una unità ottica per l’installazione del sistema operativo. Ad ogni modo il produttore suggerisce di adottare una configurazione con CPU a 64 bit e 1,6 GHz, 2 GB di RAM ed un controller specifico per eventuali dischi Raid. Per quello che riguarda la connettività, è garantita tramite i servizi Samba/Cifs, Ftp, Nfs, rSync, Afn e molti altri. La derivazione Linux gli ha tramandato una grande compatibilità con moltissimi componenti hardware. I servizi di directory possono essere scelti praticamente indifferentemente: Nis, Ldap, Active Directory, Hesiod. Anche i controlli di autenticazione presentano un ventaglio di alternative ampio. - NasLite
è il più leggero del terzetto.
E’ stato realizzato per poter essere avviato tramite un banalissimo floppy e trasformare qualsiasi computer in un momentaneo NAS. I requisiti minimi sono praticamente inesistenti. E’ infatti sufficiente un processore i486DX, 16 MB di RAM, un adattatore Ethernet. Ad ogni modo la scelta dei protocolli da utilizzare è più limitata rispetto all’Openfiler. Bisogna necessariamente scegliere in via preliminare se desiderate utilizzare Samba, Nft o Nfs e poi lanciare la versione specifica del disco.
Ora non vi resta che scaricare uno di questi tre sistemi operativi ed ultimare le operazioni che vi porteranno alla creazione di un NAS fatto in casa. Non c’è dubbio che Openfiler presenti un’interfaccia meglio organizzata e più amichevole. Controllate sempre i siti del sistema operativo che avete scelto. Lo sviluppo è attivo ed i produttori potrebbero rilasciare in futuro delle versioni con minori possibilità di bug. Non risparmiate sull’alimentazione ed assicuratevi che le RAM siano ottimamente funzionanti. Pena il crash del sistema e la perdita dei dati.