Il settore dei dischi allo stato solido (ssd) è in continuo fermento e soggetto ad aggiustamenti su aggiustamenti. Anche l’analisi delle prestazioni, quindi, è soggetta a frequenti migliorie.
Questo ci porta ad utilizzare e RICERCARE di volta in volta il benchmark d’analisi più aggiornato.
Attualmente degli ottimi strumenti sono: l’Atto benchmark, l’HD Tune e H2benchw.
Atto benchmark analizza la velocità massima di trasferimento sequenziale dati in modalità di scrittura e lettura.
La velocità in ambito casuale, invece, può essere valutata tramite gli altri due test (HD Tune e H2benchw) utilizzando blocchi ben definiti. Queste operazioni prevedono l’analisi (in scrittura e lettura) in zone casuali del disco diviso in blocchi da 4KB, 64KB, 1MB e un insieme misto di valori compresi tra i 512B ed il MB.
Questo dato va messo in relazione con quello della massima velocità teorica misurata con il primo test. Ottenendo in questo modo dei valori indicativi sull’efficienza del controller e delle prestazioni della Ssd analizzata.
Il fatto che vengano utilizzati 4 parametri (dai 4KB al MB) con valori casuali ci permette di ottenere una buona attendibilità sulle prestazioni dell’intero disco.
Se poi volete paragonare i risultati ottenuti con quelli dei dischi tradizionali, apprezzerete tutta la supremazia dei dischi allo stato solido che presentano tempi medi d’accesso ai dati centinaia di volte inferiori.