Spazio su Disco sempre più occupato? Lo so, molti di voi attuano la strategia di dividere la memoria del proprio disco fisso in due partizioni. Di solito sono chiamate C: e D:.
In C: vi è uno spazio più modesto per Windows, Documents and Settings e Programmi. Su D:, invece, stipate tutti i documenti, i file multimediali quali film, video, mp3, immagini e foto, etc…
Ciò che accade, però, è che con il passare del tempo le cartelle crescono parecchio e possono richiedere parecchie risorse inficiando le performance del computer.
A complicare le cose ci si mettono pure l’antivirus e Windows stesso con tutti i suoi aggiornamenti.
Alla fine si finisce per avere l’hard disk pieno di roba e non si riesce neppure a creare un backup che non richieda giga e giga di spazio.
Tempo addietro avevamo visto come l’adottare due dischi fissi diversi in cui installare il Windows e stipare i dati sarebbe stata un’ottima idea: Un disco fisso solo per Windows ed un altro solo per i dati migliora le prestazioni del computer.
Oggi proviamo a vedere come gestire la situazione con un singolo hard disk senza creare dei casini irreparabili.
Poniamo il caso che Pierino voglia gestire due partizioni diverse. In C: però, questa volta, non vuole più installare i programmi che poi andrà ad utilizzare, ma vuole lasciare lo spazio sufficiente al sistema operativo Windows perchè possa essere sempre snello e scattante.
Per dirla in altre parole, al momento dell’installazione di un programma, si sceglierà come cartella di destinazione quella D:Programmi e non più la C:.
Pierino vorrebbe farlo, ad esempio, con l’antivirus e programmi un tantino pesanti come il Photoshop.
Ma ciò che il buon Pierino ignora, è che l’installazione dei programmi su Windows è un’operazione delicata. Quasi sempre i file delle applicazioni istallate devono essere collocati nelle directory del sistema operativo per poter implementare i driver virtuali, le librerie a collegamento dinamico, etc…
In questo coinvolgimento di settori delicati bisogna aggiungere la creazione di nuove sezioni all’interno del Registro di configurazione che conterrà dei parametri specifici.
In più, esistono dei programmi che aggiungono un loader alla procedura di caricamento di Windows, per esser pronti fin dall’avvio del computer.
Tutte le procedure sopraelencate sono inserite nella directory in cui è presente il sistema operativo. Non importa se il programma è stato installato sulla partizione D: che non “contiene” Windows.
Al di là del fatto che questa strategia possa rosicchiare qualcosina in termini di spazio, Pierino rischia nel caso di un ripristino della partizione di avvio dal backup (C:). Infatti, se questo punto di ripristino fosse precedente all’installazione di un’applicazione, il programma in questione non potrà essere utilizzato per il semplice fatto che tutti i componenti posizionati nelle directory del sistema operativo e nel Registro di configurazione mancano. Non importa che il programma sia regolarmente installato in D:/. Occorrerà reinstallare tutto per un corretto funzionamento.
Inoltre cosa accadrebbe a Pierino se l’hard disk si guastasse e tutto il contenuto andasse perduto?
Anche se il nostro sfortunato utente avesse un punto di ripristino, si ritroverebbe con la partizione D: VUOTA perchè le copie di sicurezza di tutto ciò che c’è al suo interno vengono salvate in cartelle e non sotto forma di immagine.
Questa disattenzione potrebbe portare a un cattivo o mancato avvio di Windows per l’assenza dei componenti che hanno riferimenti nel Registro di configurazione e delle utilità e che si dovrebbero caricare all’avvio del sistema operativo e non possono per lo stesso discorso del salvataggio dei file in cartelle e non in immagine.
Quindi in definitiva è consigliabile che Pierino mantenga la directory dei programmi installati nella stessa partizione del sistema operativo per prevenire qualsiasi evento catastrofico. E qualora le due partizioni andassero strette, perchè non sposare la strategia di adottare due hard disk? Uno per Windows e l’altro come magazzino? Per il backup c’è poco da fare. Più si utilizza il PC, più programmi si gestiscono, più dati si mettono da parte e più memoria e spazio richiederanno i salvataggi.